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Si può essere ottimisti in tempo di crisi? Sì, a patto di scommettere sui giovani. Questo il messaggio emerso dal dibattito tenutosi lo scorso 1 ottobre nell'aula De Donato del Politecnico di Milano in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico del programma JUMP (Job-University Matching Project), il percorso integrativo triennale di formazione universitaria dei Collegi universitari della Fondazione Rui, aperto ai residenti e a tutti gli universitari che desiderano parteciparvi.
Protagonisti dell'evento sono stati Giovanni Azzone, Rettore del Politecnico di Milano, Roberto Napoletano, direttore de Il Sole 24 Ore e Alberto Ribera, professore della IESE Business School di Barcellona. Ha moderato Cristina Masella, direttrice del DIG del Politecnico di Milano e Presidente del comitato scientifico di JUMP mentre Cristiano Ciappei, presidente della Fondazione Rui, ha concluso i lavori, consegnando i diplomi agli studenti che hanno concluso il percorso di formazione JUMP.
Ci sono concreti motivi di ottimismo, ha affermato il rettore Azzone, pur nella generale tendenza dello spostarsi verso est (Cina e India) non solo della produzione, ma anche delle attività innovative di ricerca e sviluppo; essi sono rappresentati dalla specificità culturale dell'Europa. Lo stile di vita europeo è ambito e il nostro mix di patrimonio culturale e sostenibilità sociale è un "intangibile" da cui ripartire a patto di investire sui giovani e sulle loro competenze, rafforzando quelle tecniche e potenziando quelle legate all'innovazione e al 'cross' culturale.
In un mondo globale, ha proseguito Roberto Napoletano, assumono sempre più importanza gli ecosistemi urbani e Milano ha tutte le carte in regola per tornare ad essere, come lo è stata in passato, un polo aggregatore di eccellenze nella ricerca, nell'università, nell'impresa. Una sfida che la città e il Paese possono vincere solo se i giovani continuano ad avere fiducia nel futuro, una fiducia che nasce dall'ottimismo di costruire con volontà e tenacia un futuro migliore del presente.
Alberto Ribera ha ricordato che essere ottimisti 'per davvero' significa pianificare il proprio futuro, investire su se stessi, senza essere schiavi del successo, ma la contrario coltivando la capacità di riprendersi con umiltà dai fallimenti; un entusiasmo vero, anche se non facile, che si nutre di 'quello che c'è da fare'.
Alla cultura dell'ottimismo 'del fare' risponde appieno il programma JUMP, un progetto modulare della durata di tre anni, articolato in tre linee di contenuti: corsi interdisciplinari, attività professionalizzanti per facoltà, e attività di coaching. Le attività di JUMP hanno l'obiettivo di potenziare le capacità relazionali dello studente, radicate attorno ad una visione armonica della persona umana e dei suoi principi, integrare il sapere universitario con contenuti applicativi professionali trasmessi con il metodo dei casi, offrire allo studente un supporto di orientamento professionale personalizzato di qualità. I corsi, integrando sapere teorico e spirito pratico, sono tenuti da docenti universitari, professionisti del mondo aziendale e della consulenza, partner di studi legali. I corsi JUMP sono organizzati in collaborazione con la ESCP Europe e con il consorzio CONSEL e si svolgono con il patrocinio del Politecnico di Milano e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Gli studenti che partecipano ai corsi sono i residenti e gli studenti esterni dei Collegi Universitari della Fondazione Rui, 14 in tutta Italia. Tutte le informazioni su iscrizioni, date e programmi nel sito della Fondazione Rui oppure via mail all'indirizzo: jump@fondazionerui.it.
Simona Miano (ottobre 2012)
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