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I tagli alla spesa pubblica rischiano di colpire duramente il sistema dell'istruzione superiore in Svezia, portando come prima conseguenza una riduzione di 15.000 studenti nell'arco di 3 anni.
Si tratta di una proiezione che Lennart Ståhle, dirigente della Swedish Agency for Higher Education, ha annunciato in un'intervista sul quotidiano svedese Dagens Nyheter. I temuti tagli al finanziamento delle università del paese sono motivati da una serie di fattori, tra cui:
- una diminuzione prevista del 25% nella fascia di età dei ventenni nei prossimi 6 anni;
- l'interruzione delle compensazioni alle misure di austerità, iniziate nel 2009, dovuta alle difficoltà dell'economia;
- una forte perdita di studenti provenienti da paesi non europei;
- una ridotta allocazione di fondi alle istituzioni a causa degli studenti "inattivi" (quelli cioè che non raggiungono un numero di crediti sufficiente).
D'altro canto, secondo la direzione dell'Università di Uppsala, il governo sta contemporaneamente investendo maggiori risorse nelle misure di qualità nelle scienze umane e sociali, e nelle discipline giuridiche e teologiche.
Ma, sempre secondo i dirigenti di questo ateneo e di quello di Lund in un articolo pubblicato congiuntamente sul quotidiano UNT di Uppsala, investire sulla qualità a scapito della quantità rischia di danneggiare fortemente anche le università più accreditate a livello internazionale, che oggi registrano un numero record di richieste di ammissione. A fronte della domanda più alta che abbiano mai avuto, le due università rischiano di dover ridurre gli studenti fino 2000 nell'anno accademico 2013/2014 (il senato accademico dell'università di Uppsala ha già deciso nel giugno di quest'anno un taglio di 1600 studenti per il 2013). Nel caso dell'ateneo di Uppsala, i tagli dei fondi pubblici comporterebbero per l'università una perdita netta di circa € 1,7 milioni, su un budget totale dell'istituzione di circa € 590 milioni.
Secondo l'associazione dei docenti universitari svedesi, che ha pubblicato nel giugno 2012 un ampio studio a riguardo, il costo di funzionamento di un'istituzione d'istruzione superiore è aumentato del 77% dal 1977, soprattutto a causa dell'incremento dei salari. Il finanziamento destinato alle università è cresciuto parallelamente tra il 23% e il 45%, a seconda dell'ambito disciplinare: il settore sarebbe sottofinanziato di una cifra pari a circa € 750 milioni (l'importo delle risorse del governo è infatti fermo ai valori del 1994).
Un'altra conseguenza dei tagli è costituita dal riaccendersi della discussione da un lato sulle tasse universitarie per gli studenti extra-europei (secondo il partito socialdemocratico se i tagli si traducessero in una diminuzione di borse di studio sarebbe necessario agevolare gli studenti esentandoli dal pagamento delle tasse), e dall'altro sulle fusioni tra università, soprattutto tra quelle più "piccole" tra le 34 presenti in totale nel paese (ipotesi però non vista di buon occhio dalle stesse università, soprattutto a fronte delle distanze esistenti tra i vari poli universitari).
Chiara Finocchietti (17 ottobre 2012)
(Fonte: University World News - 26 agosto 2012, Student numbers could be cut by 15,000 in three years)
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