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L'università italiana - secondo lo studio U21 Ranking of National Higher Education Systems 2012 - è al 30° posto, tra la Grecia e la Bulgaria, nella classifica di 48 paesi dei cinque continenti in quanto a sviluppo, attrattività e capacità di formare professionisti del futuro del proprio sistema di istruzione superiore.
Il progetto è dell'Istituto di Economia applicata e ricerca sociale dell'Università di Melbourne, sponsorizzata da Universitas 21, network fondato a Melbourne nel 1997, che raggruppa atenei di tutto il mondo e che studia e finanzia statistiche sullo stato della ricerca e dell'internazionalizzazione delle università. Il punteggio più alto di questa classifica è stato raggiunto dagli Stati Uniti, seguiti da Svezia, Canada, Finlandia, Danimarca, Svizzera e Norvegia. L'Italia ha un punteggio di 54, tra la Grecia (55) e la Bulgaria (52).
I dati sono stati messi in relazione anche con quelli del World Economic Forum e riguardano quattro aree in particolare: resources, le risorse, i fondi messi a disposizione dai Governi e dai privati per la ricerca e lo sviluppo; environment, cioè la capacità dell'università di attrarre i talenti, di essere libera di incontrare le esigenze dell'economia del paese, nonché la proporzione tra le donne iscritte, ricercatrici e dello staff rispetto alla totalità; connectivity: la percentuale di studenti stranieri e la collaborazione con le università di altri paesi, i collegamenti tra i ricercatori a livello internazionale; output, le opportunità di lavoro per gli studenti e l'impatto della ricerca sulla società.
Sui fondi destinati alla ricerca l'Italia ha un punteggio basso, mentre il Canada è il paese che più investe nell'Università, seguito da Danimarca, Svezia e Stati Uniti. L'Italia destina meno risorse della Slovenia e poco più della Croazia e della Romania. Per l'environment il nostro Paese è tra le ultime sette nazioni. Per quel che riguarda la percentuale di iscrizioni di studenti stranieri e la collaborazione internazionale, l'Italia è al 27esimo posto. Nell'output raggiunge appena un punteggio di 36, tra la Slovenia e la Cina, primi con 100 gli Stati Uniti. L'indagine di U21 vede ravvicinati in classifica stati molto simili. Le università dell'est Europa presentano risultati omogenei, i paesi del nord Europa sono vicini tra loro e raggiungono punteggi molto alti, simili a quelli americani. Secondo i ricercatori il modello di università con cui confrontarsi non è tanto il migliore, quanto piuttosto quello di un paese vicino e culturalmente simile.
Marialuisa Viglione (17 ottobre 2012)
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