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Il 5 e 6 novembre 2012, la CRUI ha celebrato il ventennale dell'AICUN (Associazione Italiana Comunicatori d'Università), nata il 6 novembre 1992 mediante sottoscrizione di un atto notarile, con un Forum sul tema "Le università che comunicano: vent'anni di esperienza le sfide per il futuro".
All'incontro hanno partecipato, tra gli altri: Alma Grandin (TG1 Rai), Fabrizio Caprara (Saatchi & Saatchi Italia), Fabio Gasparrini (agenzia di comunicazione Horace Kidman), Cristina Lacava ("IO Donna-Corriere della Sera"), Geert Lovink (Amsterdam Universitet Institute of Network Culture), Marco Ferrazzoli (ufficio stampa CNR), Francesco Marabotto (ANSA), Giovanni Spataro ("Le Scienze"), Andrea Barchiesi (società di analisi della reputazione dei brand Reputation Manager).
È stata l'occasione per fare un bilancio delle esperienze acquisite dal 1992 a oggi, ma anche per proporre alcune linee guida per il futuro. A tale proposito, al termine del Forum, il presidente onorario dell'AICUN, Edoardo T. Brioschi, ha letto il Manifesto della comunicazione universitaria.
Questo documento propone alcuni punti rilevanti «per il proficuo sviluppo della comunicazione universitaria, in quanto strumento strategico al servizio delle singole istituzioni come pure dell'intero sistema universitario nazionale». Dato che la realtà universitaria è in costante cambiamento, nel Manifesto si riconosce il ruolo fondamentale della comunicazione perché l'università possa «confermare la sua identità e il suo ruolo» e migliorare presso l'opinione pubblica la propria reputazione, talvolta un po' "appannata".
Parlare di comunicazione strategica è quanto mai appropriato nel caso dell'università, affinché si possano stabilire relazioni permanenti con i diversi pubblici di riferimento e condividere con essi i contenuti delle informazioni.
Il comunicatore universitario deve aggiornare le sue competenze e potenziare la sua formazione anche in chiave europea, ha sottolineato nel suo intervento Paolo Pomati, vice presidente dell'EUPRIO (European Universities Public Relations & Information Officers): dal confronto con altre realtà, infatti, possono derivare preziose fonti di ispirazione e di metodo per una professionalità di cui non sempre è riconosciuto il giusto valore, ma che può fare la differenza nella realtà aziendale in generale e universitaria in particolare.
Isabella Ceccarini (9 novembre 2012)
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