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Firmato il decreto MIUR che consente lo scambio di professori e ricercatori tra Atenei ed enti di ricerca
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Università ed enti pubblici di ricerca potranno scambiarsi professori e ricercatori.
Lo stabilisce il decreto ministeriale firmato nei giorni scorsi dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Francesco Profumo, che definisce la Convenzione quadro tra atenei ed enti pubblici di ricerca per consentire a professori e ricercatori universitari a tempo pieno di svolgere attività di ricerca presso un ente pubblico e ai ricercatori di ruolo degli enti pubblici di ricerca di svolgere attività didattica e di ricerca presso un'università.
Le convenzioni potranno avere una durata minima di un anno, con possibilità di rinnovo fino a cinque anni. Con l'accordo del professore o del ricercatore interessato, la convenzione determinerà la ripartizione dell'impegno annuo e delle attività da svolgere presso l'ente o l'ateneo di destinazione, con particolare riferimento agli (eventuali) impegni didattici. Sulla base di queste informazioni saranno poi definite le modalità di ripartizione degli oneri stipendiali. Per l'intera durata della convenzione sarà corrisposto al professore o ricercatore il trattamento economico e previdenziale ricevuto presso l'ente o l'ateneo di appartenenza.
Potranno sottoscrivere convenzioni gli enti di ricerca vigilati dal Miur, le università statali (compresi gli istituti universitari a ordinamento speciale), le università statali legalmente riconosciute, le università straniere e i centri internazionali di ricerca. Il decreto prevede anche il divieto di stipulare contemporaneamente più convenzioni che riguardino lo stesso ricercatore o professore e di avviare procedure per la posizione ricoperta dallo stesso soggetto interessato.
«Una maggiore relazione tra il sistema delle università e degli enti di ricerca - ha spiegato il ministro Profumo - consente un miglioramento del sistema formativo nazionale e un rafforzamento della capacità della ricerca italiana nella competizione europea, anche in previsione delle sfide e delle possibilità di recuperare risorse investite dal nostro Paese in Europa». E aggiunge: «La possibilità di double appointment per professori di altri paesi consente di avviare un percorso virtuoso per il sistema delle università italiane, verso una maggiore attrattività internazionale e un possibile miglioramento della qualità del nostro sistema universitario».
Il Presidente della Crui, Marco Mancini, sottolinea che «il decreto firmato dal Ministro è il risultato di un lavoro proficuo svolto all'interno della consulta Epr-Crui. Si tratta di un importante passo avanti nei processi di armonizzazione tra Università ed enti, in funzione di una più stretta collaborazione per la ricerca e lo sviluppo di questo Paese».
Andrea Lombardinilo (06 dicembre 2012)
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QUADERNI
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27. Lo Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore. Verso il 2020
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