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"Reussite pour tous" è la parola d'ordine del Piano Fioraso (dal nome del ministro francese per l'istruzione superiore e la ricerca), che sintetizza l'obiettivo prioritario del piano, adottato dal nuovo Governo francese in campo universitario per il prossimo quinquennio. Democratizzazione dell'accesso, semplificazione dell'offerta formativa e miglioramento delle condizioni di vita studentesche ne rappresentano i punti-chiave.
La riuscita negli studi superiori resta fortemente legata alla provenienza sociale. Attualmente ammontano a circa 2,5 milioni gli iscritti nelle istituzioni di istruzione superiore, un milione e mezzo dei quali nelle Università ma il tasso di riuscita varia a seconda del diploma di scuola secondaria superiore. Se, infatti, la quasi totalità dei possessori di un bac général continuano gli studi superiori, li proseguono soltanto il 75% dei diplomati bac technique (dei quali uno su tre non consegue poi il diploma finale) e il 25% di quelli con bac professionnel (che solo per metà giungono alla meta).
Per correggere la tendenza, saranno, tra l'altro, rafforzate le azioni di orientamento e di semplificazione della troppo variegata offerta formativa, che con 3.300 tipologie di licence e 6.600 di master non risulta facilmente comprensibile dagli studenti e dai datori di lavoro.
Sulla base di quanto suggerito dal Rapporto Quel services rendus aux Étudiants par les Universitées? Les Enseignements d'Expériences étrangéres, predisposto dal Centre d'analyse stratégique (CAS) oltre a mantenere basso l'ammontare della tassazione universitaria, saranno aumentati i servizi agli studenti, anche nell'ottica delle esperienze altrove realizzate.
Istruzione superiore e ricerca sono stati relativamente risparmiati dall'austerità di bilancio - che ha interessato gran parte degli altri Ministeri - e hanno addirittura conosciuto un incremento del 2,2% degli stanziamenti necessari per aumentare di una mensilità le borse concesse a 650.000 studenti più bisognosi, per costruire alloggi (ne sono previsti 40.000 nel quinquennio) e per creare un migliaio di nuovi posti di lavoro (5.000 nel quinquennio) nel settore universitario.
Maria Luisa Marino (6 dicembre 2012)
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