Secondo il “New York Times” sta emergendo tra gli studenti giapponesi, specialmente tra le giovani donne, un rinnovato interesse per i programmi di studio all’estero. Mentre gli studenti di altri paesi asiatici, come la Cina e l’India, che studiano all’estero sono da tempo in forte crescita, negli anni recenti si era verificato un brusco calo di quelli giapponesi (da 83.000 del 2004 a meno di 60.000 nel 2009).
Gli esperti sostengono che tendenza si sta invertendo, anche per le mutate richieste dei datori di lavoro, interessati a laureati in possesso di competenze linguistiche e di esperienze internazionali.
Secondo i dati di Ryugaku Journal, agenzia per gli studi all’estero, il numero di studenti nei college è cresciuto del 12%, fino ad arrivare ai 3.500 del 2012. Il terremoto del marzo 2011 non ha ridotto la crescita ma, al contrario, ha spinto gli studenti a dirigersi verso l’estero man mano che le aziende divenivano più attive sullo scenario internazionale.
Il Canada si è affermato quale nuova destinazione di studio. A detta del governo canadese, 3.546 studenti giapponesi hanno richiesto un visto studentesco nel 2011, contro i 3.238 del 2010. Il Canada è paese multiculturale che offre grande flessibilità sui visti e l’immigrazione. Gli studenti giapponesi possono restare, studiare e viaggiare in Canada senza visto fino a sei mesi e optare, in seguito, per un visto vacanza-lavoro che vale un anno.
È anche risalito il numero di studenti giapponesi che si reca negli Stati Uniti, dopo il brusco calo degli anni passati. La crescita è confermata anche dal Dipartimento di Stato statunitense, che attesta un aumento del 10% dei visti rilasciati agli studenti giapponesi (dai 16.811 del 2011 ai 18.668 nel 2012).
Nella scelta di recarsi a studiare all’estero prevalgono in netta maggioranza le donne. Sfortunatamente, esiste tuttora per loro in Giappone una disparità nelle opportunità di carriera, seppure vi siano segnali di cambiamento da parte dei datori di lavoro nipponici, che stanno puntando a incrementare il reclutamento di giovani donne con vocazioni internazionali.
Elena Cersosimo
(6 giugno 2013)