Università Bocconi Editore, Milano 2013, pp. 173
Sono passati più di settant’anni da quando Stefan Zweig, scrittore austriaco del primo Novecento, esule in terra brasiliana (dove sarebbe morto suicida) pubblicò una storia del Brasile dall’emblematico titolo Brasile, terra del futuro: sembra che oggi quelle parole siano diventate realtà.
Da qui prende spunto il volume di Diego Corrado – avvocato ed esperto di diritto internazionale, visiting scholar presso l’Universidade de São Paulo – per analizzare gli ultimi cambiamenti nella vita politica, economica e sociale di uno dei Paesi BRICS più affascinanti per storia e cultura.
Pur avviandosi a diventare una delle maggiori potenze del XXI secolo, non si può dimenticare come il Brasile sia passato – dalla metà del Novecento in poi – da un’arretratezza culturale estrema a un progresso scientifico e territoriale senza precedenti. L’analfabetismo e l’incapacità di utilizzare al meglio l’immensa ricchezza dell’entroterra hanno per molto tempo bloccato la crescita economica del paese. Sotto la presidenza di Juscelino Kubitscheck venne edificata Brasilia nel 1960, e la produzione industriale crebbe dell’80%. Pur essendo questo il momento iniziale dello sviluppo brasiliano, l’improvviso sviluppo ha comportato una piaga sociale, durata quarant’anni: il debito pubblico e la conseguente inflazione dei prezzi.
Solo nel 2002, sotto la presidenza Lula, il debito pubblico è stato cancellato. Con la crisi economica del 2009, il Brasile ha ridotto in modo drastico la sua capacità di crescita, ma la ricchezza e il prestigio internazionale acquisiti nel tempo sono le basi sulle quali costruire il futuro. Nel 2011 il Brasile era al sesto posto nella classifica delle economie mondiali per Pil, mentre l’Italia era all’ottavo posto.
Il libro di Corrado aiuta a comprendere perché il Brasile goda di un certo successo internazionale, che spinge anche molti italiani (tra cui tanti giovani ricercatori) a trasferirsi lì in cerca di fortuna: è quindi utile per chi vuole cominciare a conoscere questo Paese così bello e complesso.
È il quinto paese al mondo per numero di abitanti; possiede il 20% delle terre coltivabili; è ricco di risorse naturali come petrolio, gas, acqua; ha il bacino fluviale più grande, l’Amazzonia; presenta ogni anno nuovi brevetti per una maggiore competitività sul piano economico mondiale; esercita una notevole influenza culturale in tutto il mondo grazie alla televisione, alla musica, allo sport (calcio e volley), all’arte pittorica, alla bellezza delle sue città (su tutte, San Paolo e Rio de Janeiro).
Flavio Bellezza