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Il 2 dicembre 2013 il Consiglio europeo - ponendo fine a due anni e mezzo di complessi negoziati - ha definitivamente adottato il piano finanziario pluriennale 2014-2020, che traduce le priorità europee in termini finanziari e pone la base per i bilanci annuali dell'Unione. Il provvedimento pluriennale - nello stesso testo approvato lo scorso 19 novembre dal Parlamento Europeo (con 537 voti a favore, 126 contrari e 19 astensioni) - assegna, per l'intero periodo, agli investimenti a lungo termine circa mille miliardi di euro (€960 miliardi in stanziamenti di impegno (1% del reddito nazionale lordo UE) e €908,4 miliardi in pagamenti (0,95% del reddito nazionale lordo UE). Ad essi si aggiungono ulteriori €36,8 miliardi per circostanze impreviste e per il Fondo Europeo di sviluppo.
Il nuovo bilancio prevede, per la prima volta, una riduzione complessiva in termini reali nei pagamenti (-3,7%) e negli impegni (-3,5) - rispetto all'analogo periodo precedente ma, in controtendenza ai tagli e in linea con la Strategia Europa 2020, vengono significativamente supportate crescita, occupazione, istruzione e ricerca/innovazione.
È stata introdotta una maggiore flessibilità per la riallocazione nel periodo delle somme non spese, in aggiunta ad una clausola di revisione nel 2016, per fare il punto della situazione finanziaria a metà percorso.
In posizione dominante figurano le assegnazioni a favore dei programmi di mobilità studentesca e di quelli destinati ad accrescere la competitività europea nell'ambito della ricerca scientifica. Il nuovo Programma "Erasmus+" godrà di una copertura finanziaria di quasi € 15 milioni (+40% rispetto ai livelli attuali). Offrirà opportunità di studio, formazione, lavoro o volontariato all'estero a oltre 4 milioni di giovani: 2 milioni di studenti universitari, 650.000 apprendisti e studenti in formazione professionale e più di 500.000 studenti partecipanti a scambi o programmi di volontariato all'estero. Inoltre circa 200.000 studenti potranno beneficiare di un nuovo meccanismo di garanzia sui prestiti, gestiti dal Fondo Europeo per gli investimenti, per frequentare corsi di master all'estero e verranno finanziati 600 partenariati nel settore sport, compresi eventi europei non profit. I due terzi delle risorse serviranno a finanziare le opportunità di apprendimento all'estero - entro e oltre i confini UE.
Gli importi rimanenti sosterranno partenariati tra istituti di istruzione, organizzazioni giovanili, imprese, autorità locali, regionali e ONG, nonché le riforme volte a modernizzare il settore dell'istruzione e della formazione e a promuovere innovazione, imprenditorialità e occupabilità.
Il Programma di Ricerca e Innovazione Horizon 2020 riceverà una copertura di bilancio di quasi 80 miliardi di euro (circa il 30% in più in termini reali rispetto al quadro abituale) per: dare impulso a centri di ricerca EU come il Centro Europeo della Ricerca; rafforzare la leadership industriale; contribuire ad affrontare grandi sfide sociali (ad es. cambiamenti climatici ecc.) e a colmare il divario tra ricerca e mercato.
Il programma, che favorirà la cooperazione internazionale, destinerà oltre 6 miliardi di euro (+30%) alle Azioni Marie Curie, per sostenere 65.000 ricercatori e 2,7 miliardi di euro all'Istituto Europeo di Innovazione e tecnologia (EIT) per rafforzare il legame tra insegnamento superiore, ricerca e imprese: saranno supportate la creazione di nuove imprese e maggiori opportunità di formazione specializzata post laurea.
Maria Luisa Marino (dicembre 2013)
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