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Anche in Lombardia la crisi si fa sentire, soprattutto per quanto riguarda la capacità del mercato del lavoro di assorbire i giovani laureati. Questo il dato che emerge dal rapporto "Specula", indagine realizzata da Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano grazie al contributo di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Camera di commercio di Milano in partnership con province e università lombarde e presentata in un convegno a Milano, al Grattacielo Pirelli, lo scorso 19 novembre.
La ricerca, illustrata da Anna Soru e Cristina Zanni - ricercatrici Formaper - ha evidenziato (dati relativi al 2012) che un terzo dei laureati in Lombardia a un anno dalla laurea è senza lavoro e circa uno su venti (4,7% contro una media del 3,9% dell'anno prima) trova occupazione fuori regione e all'estero. Sono soprattutto ingegneri, professionisti del settore sanitario e laureati in economia quelli che vanno all'estero mentre sempre più laureati tra quelli che hanno trovato lavoro in Lombardia sono sotto inquadrati (il 48% dei laureati triennali e il 35% dei laureati magistrali) e sono occupati con una qualifica per la quale non è richiesto neanche il diploma.
Il tempo medio di inserimento nel mercato del lavoro è di 153 giorni: il dato scende per i neolaureati di sesso maschile (148 giorni) e per i laureati nelle varie lauree ingegneristiche (quasi tutte intorno ai 100 giorni), quindi sembrerebbero leggermente più penalizzate le studentesse, che solo nel 18,7% dei casi ricopre un lavoro adeguato alla propria qualifica contro il 29,3% degli uomini. Si conferma, rispetto alle precedenti edizioni dell'indagine il trand sulla tipologia contrattuale offerta ai giovani: solamente al 23,1% viene offerto un contratto stabile (tra tempo indeterminato, apprendistato e contratto di inserimento).
Simona Miano (4 dicembre 2013)
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