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Qual è l'impatto delle tecnologie digitali sull'istruzione superiore? "Bricks and clicks for Europe: building a successful digital campus" è il tema a cui è stata dedicata la conferenza annuale dell'EUA - European University Association. Ospitata dalla National University of Ireland a Galway il 7 e 8 aprile 2016, la conferenza è stata una preziosa occasione di confronto per i 300 partecipanti, che hanno discusso di collaborazione tra istituzioni, di digitalizzazione delle università e di come questa possa migliorare le perfomance degli atenei.
Il presidente dell'Irlanda Michael D. Higgins ha aperto i lavori mettendo in evidenza le sfide e le opportunità offerte dalla tecnologia anche in ambito universitario. L'università ha rappresentato nei secoli la sede della creatività e del pensiero libero: soprattutto in questo momento di crisi globale essa non deve formare soltanto laureati spendibili sul mercato del lavoro, ma soprattutto cittadini responsabili, e stimolarli a partecipare attivamente alla vita della società. Secondo Higgins, relegare le discipline umanistiche in secondo piano equivale a tradire la missione originaria dell'università, ovvero quella di formazione del pensiero speculativo, con il rischio di farla precipitare in una «crisi intellettuale».
Secondo Lord David Puttnam, già chancellor della Open University nel Regno Unito, il cambiamento sta avvenendo bottom up, ovvero parte da studenti e docenti, anziché topdown. Inoltre, ha posto domande che hanno stimolato la riflessione dei presenti: cosa si deve digitalizzare nel processo educativo e, soprattutto, come farlo per ottenere i risultati migliori?
Come ha sintetizzato Lesley Wilson, segretario generale dell'EUA, dall'incontro è emerso che molti atenei usano già sistemi didattici misti, e talvolta solo online. Questo dimostra non solo il forte impatto della digitalizzazione sulla didattica e sulla ricerca, ma anche l'importanza del dibattito sull'open access e sull'open science.
Isabella Ceccarini (19 aprile 2016)
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